Da oggi i bambini nati all’estero attraverso la gestazione per altri dovranno essere riconosciuti in Italia tramite l’adozione in casi particolari.
Lo hanno stabilito con la sentenza n. 38162 depositata in data odierna, le sezioni unite della Corte di cassazione, bocciando la decisione della Corte di appello di Venezia, che aveva tutelato un bambino nato in Canada da gestazione per altri, ordinando la trascrizione anche del genitore intenzionale. Non è quello che si aspettava la coppia di padri seguita dall’avvocato Alexander Schuster, che chiedeva la trascrizione diretta all’anagrafe dell’atto di nascita straniero. La decisione rappresenta tuttavia un tassello in più nel riconoscimento dei figli di coppie omosessuali e non, nati all’estero ricorrendo alla gestazione per altri e che da oggi in Italia non sono più perseguibili.
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«Le sezioni unite hanno dato prova di avvicinarsi alla questione della gestazione per altri con grande rispetto e delicatezza», ha commentato l’avvocato Schuster che ha seguito la famiglia insieme al prof. avv. Antonio Saitta. «Sono stati affrontati gli argomenti sollevati dalle parti, riconoscendo ad ognuno il proprio peso, senza nascondersi dietro enunciazioni apodittiche o superficiali. È bene che sia stato confermato anche come l’orientamento sessuale non assuma alcun peso quando si parla di figli e genitorialità: un’affermazione ovvia, ma sfortunatamente ancora necessaria».
In termini di tutela di entrambi i genitori, questa decisione rappresenta un passo in avanti importante. «Il genitore biologico non potrà più bloccare le domande di adozione e mettere alla porta il genitore intenzionale, un potere che viene superato se contrario all’interesse del minore. Di fatto, si tratta del superamento di una vecchia norma di legge. Rimangono, però, inevase alcune questioni: i tempi lunghi delle adozioni, tutt’altro che celeri in molti, troppi tribunali, così come la protezione del nato quando il genitore intenzionale muore prima di aver realizzato l’adozione».
Al momento l’Italia offre lo strumento dell’adozione coparentale. «Lo reputo ancora insufficiente», conclude l’avvocato Schuster. «Sta comunque al Parlamento offrire uno strumento adeguato e migliore, come richiesto dalla Corte costituzionale nel 2021 proprio nel caso riguardante questa famiglia veneta».