Miguel Bosé si confessa in Bosé, la miniserie che debutta il 3 novembre su Paramount+.
Sei puntate che partono dal 2007, anno in cui la popolarissima pop star è impegnata nella promozione di Papito. Un disco di platino la cui realizzazione coincise con la nascita di un desiderio nuovo e forte, per Bosé: diventare padre.
Miguel Bosè perse la verginità a 17 anni con Amanda Lear, incontro organizzato dal padre: la risposta della star
Miguel Bosé è stato un bambino privilegiato, dagli incontri speciali. Ernest Hemingway e Salvador Dalí erano di casa. Pablo Picasso gli fece da educatore sentimentale. A quella sessuale pensò Amanda Lear. Molti amori chiacchierati, dopo un’infanzia schiacciata da due figure genitoriali che lui definirà «mostri», Luis Miguel Dominguín e Lucia Bosé. Nato in epoca franchista, educato dal padre ai valori macisti, ha invece presto intrapreso la carriera artistica e la ricerca della sua vera identità. Regalando al mondo molte canzoni che facevano volare e innamorare di lui. Oggi è un uomo che ha fatto coming out, e dopo la separazione dal compagno, lo scultore Nacho Palau, si gode i figli (ne hanno avuti quattro).
Miguel Bosé, il padre ha capito che era gay perché amava leggere: “I miei genitori erano due mostri…”
Dopo l’uscita dell’autobiografia Il figlio di Capitan Tuono (in Italia edito da Rizzoli) si racconta in questa serie in sei puntate in cui spiccano nel cast Valeria Solarino (la madre Lucia Bosé) e José Pastor.