Carlo Nordio è stato appena eletto da Giorgia Meloni come nuovo ministro della giustizia.
Proprio Nordio fu portato in commissione giustizia al Senato per contrastare il DDL Zan, con parole sconcertanti che è doveroso ricordare.
“Quando si parla di orientamento sessuale si dà una definizione spuria estremamente ambigua che minaccia di ritorcersi contro le intenzioni del legislatore“, disse Nordio, che poi cedette ad un esempio inaccettabile. “Se una persona dicesse “io i pedofili li metterei tutti al muro”, sarebbe incriminabile in base al ddl Zan, perché la pedofilia è un orientamento sessuale. È un orientamento perverso, ma noi sappiamo che non c’è nulla di più volatile della concezione del sesso che noi abbiamo“.
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Peccato che la pedofilia non sia un orientamento sessuale, a differenza dell’omosessualità, bensì una devianza (parafilia), che nel momento in cui si concretizza in atto sessuale diventa reato, punibile con una pena da 5 a 10 anni di carcere. L’esempio portato da Nordio in commissione giustizia al Senato fu di una gratuità nonché pericolosità devastante, avendo fatto tornare a galla l’inammissibile paragone tra pedofilia e omosessualità, a lungo cavalcato dalla destra più omotransfobica.
Carlo Nordio è oggi diventato nuovo ministro della giustizia.