Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto pronto a valutare la legalizzazione delle “unioni civili” fra persone dello stesso sesso, ma non a modificare in tempo di guerra la definizione di matrimonio come unione tra un un uomo e una donna come espressa nella Costituzione.
Zelensky ha risposto così alla petizione popolare sui matrimoni omosessuali che sta ricevendo ampio consenso nel Paese. L’Ucraina attualmente non riconosce il diritto al matrimonio per le coppie dello stesso sesso, né dispone di uno statuto che consenta loro di contrarre unioni civili. Le richieste di concedere a queste coppie uguali diritti sono aumentate anche in seguito alla morte di soldati LGBTQ in battaglia per difendere il Paese dall’invasione russa.
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Il ministero della Difesa ucraino, infatti, ha l’obbligo di informare i genitori e il coniuge o altri parenti stretti di un soldato che viene ucciso. Ma queste regole non si applicano alle coppie dello stesso sesso. In Ucraina, gli omosessuali non hanno il diritto di visitare il partner ricoverato in ospedale, di condividere la proprietà, di prendersi cura dei figli di un partner deceduto, di reclamare il corpo di un partner ucciso in guerra o di riscuotere dallo stato le indennità di morte.
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La petizione che esorta il Zelensky a sostenere i diritti matrimoniali delle coppie dello stesso sesso è stata avviata da Anastasia Sovenko, 24 anni, un’insegnante di inglese di Zaporizhzhia che si identifica come bisessuale.