A vederlo nessuno lo direbbe mai: bello come il sole, colto, con un curriculum sentimentale di tutto rispetto e una figlia con una delle donne più desiderate del pianeta, Irina Shayk, con la quale non è nemmeno chiaro se sia proprio finita finita. E poi nove candidature all’Oscar e un progetto in cantiere che è già un successo annunciato: Maestro, sulla vita di Leonard Bernstein. Ma Bradley Cooper per arrivare a tutto questo ha dovuto scalare le sue montagne. E per raggiungere la vetta le cadute sono state tante.
Le ha raccontate tutte nel podcast Smartless, confessandosi a cuore aperto: «Il licenziamento in tronco da Alias mi ha distrutto», ha confessato. «Avevo l’autostima sotto i tacchi, mi sentivo perso, una nullità. E mi sono buttato sulla cocaina, diventando dipendente».
All’epoca Cooper, che dopo la laurea in letteratura inglese era andato a vivere a New York, si era trasferito a Los Angeles proprio per girare la serie con Jennifer Garner. Ma l’impatto non era stato dei migliori: «Mi sono sentito come quando ero al liceo: non potevo entrare in nessun club, nessuna ragazza mi guardava. Ero totalmente depresso».
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«Il vantaggio, se così si può dire, è stato che questo succedeva a cavallo dei 30 anni», ha poi aggiunto la star di Il lato positivo. «Ma è andata avanti finché non sono stato scritturato per Una notte da leoni. Avevo 36 anni quando ho girato quel film: essere passato da tutte quelle esperienze prima di raggiungere il successo è stato cruciale nella mia esistenza».
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Dopo quel film, la svolta: le nomination agli Oscar, il successo di pubblico, il matrimonio (finito nel 2019), e soprattutto la paternità. La nascita di Lea De Seine nel 2017 gli ha cambiato la vita: «Diventare padre ha dato una spinta alla mia autostima. Ogni singola cosa ha assunto un’altra sfumatura, un’altra luminosità per il solo fatto che sia diventato padre. Qualsiasi successo professionale, ogni bella sceneggiatura che mi arriva, ogni meraviglioso momento sul set mi dà una gioia che è solo un centesimo di quella che mi può dare passare il tempo con quella creatura meravigliosa che è mia figlia. E non sono leggende, è la pura verità»