Alfonso Signorini, che dalla fine dell’ultima edizione del reality show era uscito dai radar e dalle pagine di gossip, ha rivelato di essere stato ricoverato in ospedale nei giorni scorsi.
E lo ha fatto pubblicando un editoriale nell’ultimo numero di Chi Magazine, in cui ha raccontato i giorni trascorsi al San Raffaele di Milano e ringraziato con parole commosse i medici e tutto il personale che si è preso cura di lui.
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“Di recente mi sono ricoverato al San Raffaele, eccellenza ospedaliera alle porte di Milano. Ne sono uscito più ricco“. Con queste parole inizia il racconto di Alfonso Signorini nell’editoriale pubblicato nell’ultimo numero di Chi Magazine, rivista di cui è direttore ormai dal lontano 2006. Tanti anni trascorsi a raccontare gossip e indiscrezioni sul mondo dei vip e dello spettacolo che il giornalista e conduttore televisivo, per una volta, ha deciso di mettere da parte lasciando spazio a una pagina molto privata.
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Alfonso Signorini ha trascorso due giorni ricoverato al San Raffaele e, sebbene non abbia svelato i motivi della permanenza in ospedale, le sue sono parole piene di rispetto, gratitudine e ammirazione nei confronti di tutto il personale che si è preso cura di lui con amore e dedizione: “Ho conosciuto medici straordinari, che svolgono il loro lavoro con entusiasmo e dedizione assoluta, che arrivano alle 9 di sera dopo una lunga giornata tra corsie e sale operatorie e che trovano ancora il tempo per venire in camera tua, nonostante la stanchezza stampata sul volto, a chiederti come stai”.
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“Esistono infermieri e infermiere che sanno ancora abbracciare, che conoscono anche il valore di una buona parola, e anche il gusto di una sana risalta per sdrammatizzare l’attesa del responso di un esame – ha scritto nell’editoriale di Chi Magazine -. Mentre mi trovavo dietro un paravento in attesa dell’anestesia (è il momento più brutto, in cui ti senti veramente solo), è venuta una dottoressa che non conoscevo, semplicemente per dirmi grazie per farle ogni settimana compagnia con i miei editoriali. E le sue parole, così affettuose, così sentite, in quel momento per me sono state una carezza d’amore“.
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Chiunque si sia trovato almeno una volta in una situazione simile o anche chi, per riflesso, l’abbia vissuta prendendosi cura di un parente, un amico o una persona cara può facilmente immedesimarsi nelle parole di Signorini e comprendere fino in fondo il suo messaggio. Se è vero che la sofferenza, il dolore, la preoccupazione ti buttano giù e ti fanno pensare al peggio, d’altro canto simili esperienze ti portano a riflettere su quanto sia grande l’amore di cui sono capaci le persone. Ed è quello che, alla fine, ti salva.
“L’amore esiste, anche e soprattutto quello che si manifesta tra persone che non si conoscono e che ci fa sentire connessi, empatici con la vita e il cuore degli altri. Non è retorica, credetemi, è qualcosa di bello, a cui non siamo abituati. E se la sofferenza serve a qualcosa, certamente serve anche a prendere coscienza di questo”, ha concluso il direttore di Chi.