Cosa direbbe il Papa a un cattolico Lgbt «che ha subito un rifiuto dalla Chiesa»? «Vorrei che lo riconoscessero non come “il rifiuto della Chiesa”, ma piuttosto di “persone nella Chiesa”». La risposta è di Papa Francesco ed è stata data al gesuita padre statunitense James Martin, 61 anni, che da tempo si occupa dei rapporti fra la comunità Lgbtqi+ e la Chiesa. Non appena ricevuta risposta alle domande il religioso le ha pubblicate sul sito Outreach.
Il papa dice che Dio non rinnega nessuno dei suoi figli. «La Chiesa è madre e chiama insieme tutti i suoi figli. Prendiamo ad esempio la parabola degli invitati alla festa: “I giusti, i peccatori, i ricchi e i poveri, ecc”. (Matteo 22:1-15; Luca 14:15-24). Una Chiesa “selettiva”, di “sangue puro”, non è la Santa Madre Chiesa, ma piuttosto una setta».
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«Qual è la cosa più importante che le persone Lgbt devono sapere di Dio?», è un’altra delle domande. Questa la risposta del Papa: «Dio è Padre e non rinnega nessuno dei suoi figli. E lo stile di Dio è vicinanza, misericordia e tenerezza. Lungo questa strada troverai Dio».
«Cosa vorrebbe che le persone Lgbt sapessero della Chiesa?» A questo risponde papa Francesco: «Vorrei che leggessero il libro degli Atti degli apostoli. Là troveranno l’immagine della Chiesa vivente».
“Apprendiamo con piacere la notizia della dichiarazione di Papa Francesco durante l’intervista con il gesuita James Martin, nella quale ha affermato che la chiesa non deve rifiutare le persone LGBT“ – dichiara Fabrizio Marrazzo Portavoce Partito Gay per i Diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista e Liberale.
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“L’ affermazione di Papa Francesco è sicuramente molto importante perché condanna le persone che in nome della chiesa allontanano le persone LGBT, purtroppo a queste sue parole devono riscontrare delle azioni concrete in quanto ad oggi ci sono molti regolamenti che escludono le persone LGBT dalla vita della chiesa e in particolare dalle scuole; basti pensare ad esempio al recente regolamento delle scuole del Vaticano che proibisce gli insegnanti LGBT. Pertanto ci auguriamo che a queste parole seguano delle azioni concrete che facciano realmente cambiare la chiesa e tutte le migliaia di associazioni, strutture sanitarie, scuole, strutture sportive e strutture per anziani gestite dalla chiesa cattolica. Questa sarebbe una rivoluzione!”, conclude Marrazzo.