Sofia Goggia è finita nell’occhio del ciclone dopo l’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera.
In particolare, la nota sciatrice aveva riposto così alla domanda sull’eventuale presenza di omossessuali nel mondo delle sci: “Tra le donne qualcuna sì. Tra gli uomini direi di no. Devono gettarsi giù dalla Streif di Kitzbuhel. I trans possono gareggiare con le donne? A livello di sport un uomo che si trasforma in donna ha caratteristiche fisiche, anche ormonali, che consentono di spingere di più non credo sia giusto”.
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Sofia Goggia ha provato a scusarsi qualche ora dopo con un tweet: “Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Mi dispiace e mi scuso con tutte le persone che si sono sentite offese per la frase che è uscita nell’intervista del Corriere che, sicuramente, quando l’ho pronunciata, non voleva essere di natura discriminatoria”.
Tuttavia, le dichiarazioni della campionessa di sci sono diventati subito virali sui social e in tanti le hanno commentate così come il telecronista Riccardo Cucchi: “Le scuse di Sofia Goggia sono un fatto. L’ altro fatto sono i luoghi comuni dei quali si nutre il suo ragionamento. E lì credo che le scuse non bastino. Purtroppo”.
Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce.
Mi dispiace e mi scuso con tutte le persone che si sono sentite offese per la frase che è uscita nell’intervista del Corriere che, sicuramente, quando l’ho pronunciata, non voleva essere di natura discriminatoria. 🌈— iamsofiagoggia (@goggiasofia) April 17, 2022
D’accordo con questa analisi. Mi lascia perplessa però la pretesa che abbiamo, sempre, di allineare al nostro pensiero anche quello degli altri: se uno non la pensa come noi, se osa manifestare un’idea diversa, ecco che viene messo alla gogna e insultato a prescindere. Perché?