Da gay.it.
Giorgia Meloni è intervenuta a chiusura della festa di Fratelli d’Italia, ed ha dedicato diversi passaggi alla comunità arcobaleno.
Si parte da Riccardo Simonetti, l’influencer italo-tedesco accusato di vilipendio alla Vergine Maria e si prosegue con attacchi sparsi alla comunità arcobaleno, tra urla e applausi. Cinquantasette minuti di intervento in difesa: “del delirio ideologico che vorrebbe cancellare la famiglia tradizionale“.
Selvaggia Lucarelli attacca Giorgia Meloni per le dichiarazioni fatte nel suo libro: “Nel 1976 l’aborto era illegale. Hai mentito tu o tua madre?”
Le urla di Giorgia Meloni tuonano all’interno di un tendone addobbato di Babbi natale con circa quattrocento posti, stretto tra la pista di ghiaccio e il villaggio natalizio, allestito in piazza Risorgimento sotto le mura Vaticane: “In chiusura faremo una dedica particolare ai sacerdoti del nulla e ai burocrati della circolare della Ue“, inizia così la leader di Fdi, una dedica “a chi ha selezionato come ambasciatore delle politiche inclusive un influencer che si è fatto ritrarre come una Madonna con la barba” e cioè “la nostra dedica sarà un presepe vivente perché vogliamo dire che quelle tradizioni sono vive e vivranno con noi“. Applausi scomposti, pubblico in piedi. “Come si fa a chiedere rispetto quando non si mostra rispetto nemmeno per ciò che è sacro e cosa direbbero quelli che plaudono a una pagliacciata se fosse stato Maometto in quella situazione? Perché sono stufa di una deriva che irride i simboli della nostra religione e chiede rispetto per quella altrui“.
Povera Giorgia. Sono tutti gay. #Atreju @GiorgiaMeloni #LGBTQ pic.twitter.com/aXDzL5ro8X
— Gay.it (@gayit) December 12, 2021
Dentro questo tempo di paura e cancellazione, minacciata è la famiglia tradizionale, spiega Meloni: “Gli italiani sono un popolo destinato all’estinzione. Ed è questa la ragione che continuiamo a difendere la famiglia naturale dal delirio ideologico di chi vorrebbe cancellarla. Da chi ci dice che avere un padre e una madre è discriminatoria verso chi non ce l’ha ed è meglio abolirli. Ho passato tutta l’infanzia a invidiare le famiglie numerose che si riunivano intorno al tavolo ma la mia reazione non è togliere agli altri quello che non ho avuto”.
Sul finale un’altra stoccata alle famiglie arcobaleno e alla Gestione Per Altri: “I figli sono innocenti” urla Meloni quasi fino a perdere la voce: “non si comprano al supermercato, come qualsiasi altro capriccio, per poi abbandonarli come fossero giocattoli vecchi e rotti. Magari una donna povera per mettere al mondo a un figlio che viene strappato dal suo grembo appena nato ma non è modernità“. Un passaggio legato alla lotta all’omofobia e all’identità di genere: “Combattere la discriminazione contro gli omosessuali non c’entra niente con il negare l’identità biologica. Perché noi nasciamo maschio o femmina che ci piaccia oppure no, non possiamo cancellarlo e se pretendiamo di farlo, alla fine, quello che faremo è azzerare i diritti delle donne“.