A sentirlo raccontare adesso, sembra davvero incredibile. La voce di Freddie Mercury fece venire una gran voglia di ridere a quelli che sarebbero diventati i suoi inseparabili compagni di band nei Queen.
A rivelare questo episodio finora poco noto è stato il batterista del gruppo, Roger Taylor.
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In un’intervista concessa al Daily Telegraph, Taylor ha ricordato il primo momento in cui Freddie aprì la bocca e intonò qualcosa. All’incontro erano presenti Taylor e Brian May, che allora facevano parte degli Smile. Nel gruppo c’era anche Tim Staffell, che poi andò via e fu appunto sostituito da Freddie.
Taylor ha ricordato che Freddie «era davvero eccessivo. All’inizio ci veniva davvero da ridere, perché non aveva sviluppato la sua voce, non aveva il controllo che sviluppò in seguito… Ma possedeva una grande energia e zelo per ogni cosa. E, davvero, tutta una serie di talenti nascosti. Eravamo grandi amici. Avevamo una bancarella al mercato di Kensington e lui era davvero delizioso, semplicemente fantastico, con una tremenda voglia di vivere».
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Roger ricorda anche l’incontro con Brian May. Inizialmente, era proprio Taylor il chitarrista, ma dopo aver sentito suonare May cambiò idea: «Pensai soltanto: ‘Wow!’ Non avevo mai incontrato nessuno con le capacità di Brian. È un dono naturale».
Il musicista ha ricordato la magia dei Queen: «Eravamo molto affiatati. Il tutto era maggiore della somma delle parti. Siamo stati molto fortunati ad avere quella chimica. Fred aveva un’incredibile fiducia in noi e nella nostra strada. Come ripeteva all’infinito, “Il talento verrà fuori, miei cari!”».
Taylor ha anche parlato della generose gestione dei diritti d’autore all’interno dei Queen: «All’inizio Freddie e Brian erano gli autori principali, poi, negli anni Ottanta io e John abbiamo preso il sopravvento. Fred allora trovò una soluzione meravigliosa. Disse: “Guardate, tutto sta sotto Queen, quindi dividiamo in parti uguali'”. Il che in realtà non andava molto bene a me, perché in quel momento scrivevo la maggior parte dei successi. Ma non posso lamentarmi».