Matt Damon è finito al centro di un battibecco famigliare sull’utilizzo di parole dispregiative nei confronti degli omosessuali.
A rimetterlo in riga ci ha pensato la figlia, come racconta al The Sunday Times l’attore, nel cast del film «Stillwater». «La parola che mia figlia chiama «f-slur» (fr**io) si riferisce agli omosessuali. Era comunemente usata quando ero bambino, con un’accezione diversa», ha spiegato Matt.
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«Mesi fa ho ironizzato sulla parola e mia figlia mi ha fatto una ramanzina, lasciando il tavolo dove stavamo cenando.
Ho detto: «Dai, è uno scherzo! Lo dicevo nel film «Fratelli per la pelle». Ma lei si è chiusa in camera sua e ha scritto un lunghissimo e bellissimo trattato su come quella parola sia pericolosa. Così ho capitolato: «Ritiro quella parola. Ho capito»».
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Oltre alla spiacevole vicenda famigliare, Matt è alle prese anche con le polemiche mosse da Amanda Knox che critica lui e Tom McCarthy, regista del film «La ragazza di Stillwater».
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La pellicola ricalca la vicenda dell’americana, ora 34enne, prima condannata e poi assolta in via definitiva in Cassazione per l’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia nel novembre del 2007.