“Ora è il momento del dolore ma sicuramente, in un prossimo futuro, i produttori italiani cercheranno di raccontare la grande storia professionale e umana di Raffaella”, ha detto Giancarlo Leone, presidente di Apa ed ex dirigente Rai all’Adnkronos in merito a una possibile serie tv dedicata alla Raffa Nazionale, scomparsa lunedì 5 luglio tra lo sconcerto e il dolore di tutti dopo una malattia tenuta segreta nel suo ultimo gesto d’amore nei confronti del suo immenso pubblico.
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“Credo che presto ce lo chiederanno anche partner stranieri dalla Spagna e dall’Argentina dove, come è noto, Raffaella è amatissima”, ha continuato ricordando quanto l’affetto per la Carrà non conosca meridiani e paralleli (e lo ha spiegato bene l’amico Joaquin Cortes, vedi sotto).
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“Sicuramente la Rai avrà tutta la voglia di raccontare l’epopea di Raffaella perché è stata l’emblema della migliore produzione del servizio pubblico per diversi decenni”, ha poi detto Leone, mettendo il servizio pubblico in pole position per la realizzazione del progetto che è di fatto un atto dovuto a una delle artisti italiane più immense della storia. “La cosa più difficile, in una simile ipotesi, sarà trovare qualcuno in grado di interpretare Raffaella“, ha spiegato individuando subito il punto più critico, “quella più facile sarà la colonna sonora, assicurata dalle sue tantissime hit, molte delle quali nate proprio come sigle dei programmi Rai”.
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Una fiction, un biopic, un docufilm sulla vita di Raffaella Carrà è il minimo che la televisione ci deve garantire per la prossima stagione, punto.