Da mesi una parte del Parlamento si sta battendo per far approvare la legge contro l’omofobia. Finalmente il prossimo 13 luglio, il DDL Zan – già approvato alla Camera lo scorso 4 novembre, – verrà discusso in Senato. Conduttori, attori e influencer, sono centinaia i personaggi celebri che stanno supportando il disegno di legge di Alessandro Zan, ma c’è anche qualcuno che è contrario. Dopo Rocco Siffredi anche Fabrizio Corona si è scagliato contro il DDL Zan.
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“Avete rotto con questo cavolo di DDL Zan. Voi politici lo promuovete per popolarità e per raccogliere voti. Voi influencer per avere like e visualizzazioni e per finire sulle copertine dei quotidiani italiani. Che paese di mer**. La nazionale italiana è l’opposto del valore delle nostre istituzioni e di chi ci governa. Fancu**o al DDL Zan. La stessa retorica fatta solo di parole di tutti quelli che ragionano come voi. Se volete fare le persone serie, ditemi quanti gay andrebbero a denunciare una persona che li chiama fr**i. Dimmi il numero di gay non assunti perché gay in Italia. Insomma, imparate ad argomentare con i numeri, invece che con la morale acchiappalike”.
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Tralasciando il modo con cui si è espresso il soggetto, essere contrari a una legge che dona qualche diritto in più a chi ne ha bisogno e toglie degli ostacoli sulla strada di persone che ne hanno fin troppi, a me pare assurdo. Fabrizio Corona si chiede quanti ragazzi gay andranno a denunciare un omofobo che li chiama fr**i, di sicuro oggi ce ne vanno pochi, visto che non c’è una legge che li tutela. Lui parla di numeri, ma basta aprire qualsiasi quotidiano per vedere che le aggressioni omofobe nel mese del Pride sono state così tante che era quasi impossibile contarle.
L’ignoranza! #ddlzan #fabriziocorona pic.twitter.com/zKJbzxGw4r
— SPYit.it (@SPYit_official) July 8, 2021
A tutti quelli contrari al DDL Zan mi viene da dire: tranquilli, se non siete omofobi non avete nulla da temere, la vostra vita non cambierà, ma forse molti di quelli che tanto si scaldano è proprio perché hanno paura che la loro “libertà di discriminare” venga limitata?