È da più di dieci anni che Billy Porter ruba la scena alle dive sui red carpet più importanti dello showbiz, dagli Oscar al Met. Nessuno, però, avrebbe mai pensato che portasse con sé un segreto che si è sentito di rivelare solo oggi, che ha 51 anni e ha vinto un Emmy, un Grammy e un Tony: «Da 14 anni sono sieropositivo, ora posso raccontare la mia storia» ha detto Porter rompendo il silenzio che lo ha portato lo ha portato finalmente a liberarsi, perché «la verità è la cura».
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In un’intervista all’Hollywood Reporter, l’attore ha spiegato di aver scoperto di essere positivo all’Hiv nel giugno del 2007, rivelando di aver usato il personaggio di Pray Tell della pluripremiata serie di FX Pose, che è sieropositivo, come il suo alter ego: «Gli ho fatto dire tutto quello che avrei voluto dire io» ha aggiunto Porter.
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Il 2007, insieme alla diagnosi dell’HIV scoperta grazie a un test di routine cui si sottoponeva ogni sei mesi, è stato particolarmente difficile per lui, visto che ha anche scoperto di essere diabetico e di avere il conto in rosso: «La vergogna di quel periodo, sovrapposta a tutte le altre vergogne che avevo accumulato nel corso della vita, mi aveva tolto la voce. Ho vissuto per 14 anni con questa vergogna».
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A ciò. naturalmente, si aggiungeva la paura di essere discriminato sul lavoro per via della malattia: «Essere sieropositivo, da dove vengo io, cresciuto in una chiesa pentecostale con una famiglia molto religiosa, è un castigo di Dio». Il successo internazionale di Pose, la serie di Ryan Murphy attualmente in onda negli Stati Uniti sul canale FX e – si spera – presto su Netflix, e la crisi del Covid hanno, però, portato Billy Porter a ripensare al rapporto con la sua condizione: «Grazie ai progressi della medicina, i livelli del virus nel mio sangue non sono più rilevabili. Oggi sono pronto a dire al mondo: ecco quello che sembra un sieropositivo. Sono sopravvissuto e posso raccontare la mia storia».
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