Pio e Amedeo ancora nel mirino delle critiche. A distanza di quasi una settimana dal discusso monologo con il quale i due comici pugliesi hanno chiuso la loro “Felicissima sera”, lo show della prima serata di Canale 5, le polemiche sono ancora tante. A parlare è stata Teresa Manes, mamma di un ragazzo, Andrea, appena 15enne, che a causa di quelle “battute” omofobe si è tolto la vita.
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Andrea è il “ragazzo dai pantaloni rosa” suicida sei giorni dopo aver compiuto il suo 15esimo anno. Una vita davanti e tanta voglia di ridere, ma non delle battute omofobe che gli venivano continuamente indirizzate. Era il novembre 2012 quando Andrea decise di compiere il drammatico gesto.
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Due anni dopo, i giudici attribuirono il suicidio del giovane ad altri motivi ma non all’omofobia. Eppure l’odio per il suo orientamento sessuale sarebbe invece stato alla base della tragica scelta del 15enne, destinatario di numerosi messaggi omofobi.
A distanza di nove anni, mamma Teresa continua ancora a porsi mille domande ma di fronte a quel monologo di Pio e Amedeo non è riuscita a stare in silenzio. La donna attraverso Facebook lo scorso 2 maggio ha voluto scrivere un messaggio ai due comici: “Andrea Spezzacatna, noto alla cronaca come ‘il ragazzo dai pantaloni rosa’ è stato una VITTIMA COLLUSIVA. 2 giorni dopo, quell’ultima conversazione in chat SI E’ IMPICCATO. Aveva 15 anni e 6 giorni. Mi piacerebbe che Pio e Amedeo leggessero queste 4 righe e il dolore di cui sono intrise perché possano capire (o, almeno, spero vi riescano) il male che possono fare quelle loro ” battute” omofobe. Non so se questi 2 “artisti” hanno figli ma gli auguro di non provare mai cosa significhi sopravvivere al peso di un’ignoranza gratuita, derivata dai danni da pregiudizio. Gli stessi pregiudizi che in tanti cerchiamo di abbattere con anni d’impegno sociale e che loro hanno rinforzato con qualche minuto di cattivo gusto”.