Da febbraio, l’omosessualità non sarà più un reato punibile in Angola. Così viene a decadere una legge che risale all’epoca coloniale portoghese.
Già nel febbraio 2017, l’Assemblea Nazionale della capitale angolana Luanda ha votato per introdurre un nuovo codice penale per sostituire l’attuale “Código de Processo Penal” in vigore dal 1886, un relitto dell’epoca coloniale portoghese.
In realtà, il nuovo Codice penale avrebbe dovuto essere adottato già nell’estate del 2017, quando però è sorta una controversia a proposito delle previste leggi sull’aborto, ragion per cui il parlamento angolano ha potuto procedere al voto finale sul nuovo Codice penale solo a gennaio 2019. Il 23 gennaio 2019, i deputati hanno finalmente votato a favore della revisione del codice penale con 155 voti a favore, uno contrario e sette astensioni. Tuttavia, poiché il presidente dell’Angola, João Lourenço, ha preso tempo fino a novembre 2020, le nuove disposizioni entreranno in vigore solo a febbraio 2021.
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Tra gli altri cambiamenti, è stato abolito il divieto di atti sessuali “contro natura”. Anche qualsiasi discriminazione basata sull’orientamento sessuale è ora proibita. Sarà vietata ogni discriminazione basata su “razza, colore, etnia, origine, sesso, orientamento sessuale, malattia fisica o mentale, credo religioso, opinione politica e origine sociale”.