L’agricoltura dipende dalle condizioni naturali e dai processi che sfuggono al controllo dell’uomo, come il clima, il suolo, le interazioni tra la natura e altri esseri viventi. E’ cambiata molto nel corso del tempo, soprattutto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
La produttività degli alimenti è aumentata grazie alle nuove tecnologie, alla meccanizzazione, all’aumento dell’uso di prodotti chimici e soprattutto alla specializzazione, che hanno favorito la massimizzazione della produzione e la conseguente riduzione dei prezzi degli alimenti sul mercato. Questi cambiamenti hanno permesso agli agricoltori di produrre più alimenti a prezzi più bassi.
Tuttavia, negli ultimi quarant’anni è emerso un movimento che mette in discussione il rapporto della quantità versus la qualità dei prodotti agricoli. Oggi, questo pensiero verso un’agricoltura sostenibile sta guadagnando sempre più sostegno e accettazione nei nostri sistemi di produzione alimentare.
Una varietà di filosofie, politiche e pratiche, hanno contribuito alla sua accettazione e alcuni temi e principi comuni si sono intrecciati nella maggior parte delle definizioni di agricoltura sostenibile.
Per cui, ogni giorno, agricoltori e associazioni di tutto il mondo, come Friend of the Earth, hanno sviluppato nuove e innovative strategie per produrre e distribuire cibo, carburante e fibre in modo sostenibile.
Agricoltura sostenibile: definizione
Per definizione l’agricoltura sostenibile è in contrapposizione all’agricoltura intensiva convenzionale/industriale/dipendente da additivi esogeni.
Il criterio principale per identificare l’agricoltura sostenibile è l’integrazione di beni e servizi ecosistemici nel processo produttivo.
Agricoltura sostenibile: significato
Trattasi di attività svolte in modo da rispettare l’ambiente, garantendo al contempo una maggiore redditività finanziaria. Si può definire come un equilibrio tra due parti: economia e natura.
Affinché questo concetto di sostenibilità nell’agricoltura diventi una realtà una volta per tutte, è necessario che alcune pratiche siano adottate, con l’intento di ridurre gli impatti ambientali, che vedremo di seguito.
Principali vantaggi
Senza dubbio sempre più persone prestano attenzione alla qualità e all’origine del cibo che arriva a tavola. La ricerca di alimenti biologici o provenienti da coltivazione sostenibile è sempre più costante, man a mano che si prende consapevolezza che il mangiare sano è la chiave del benessere.
Adottare buone pratiche nell’agricoltura, per renderla sostenibile, non significa solo contribuire a un mondo con una migliore qualità della vita, ma anche assicurarsi di produrre un alimento con un maggiore valore intrinseco.
Abbiamo elencato i principali vantaggi che si possono ottenere adottando alcune pratiche sostenibili:
- migliorare la gestione delle acque, la qualità del suolo e la vita in azienda;
- aumento del valore e della diversità dei prodotti nell’azienda agricola sostenibile;
- diversificazione della biodiversità locali.
4 pratiche di agricoltura sostenibile
1 – Fonti di energia pulita e rinnovabile
Un’ottima pratica per chi vuole iniziare a praticare un’agricoltura sostenibile è quella di investire nell’uso di energie pulite e rinnovabili.
Le fonti di energia a base di idrocarburi, come il petrolio e il carbone, sono dannose per l’ambiente, ossia altamente inquinanti.
È molto importante investire in nuove soluzioni energetiche che possano essere utilizzate nelle attività quotidiane.
Una delle energie più popolari è quella proveniente dal sole. Basti pensare a zone della nostra Terra in cui il sole può durare 6 mesi o dove il clima caldo del deserto predomina le stagioni, per cui diventa un ottimo business.
Ci sono altri tipi di fonti di energia che vengono ampiamente utilizzate, come la biomassa e il biodiesel.
2 – Pascoli recuperati
L’erosione è combattuta e il terreno è protetto quando i pascoli sono correttamente mantenuti, cioè le greggi nel loro pellegrinare alla ricerca di cibo ne garantiscono la concimazione e pertanto la compattezza del terreno.
Uno dei modi più appropriati per fare questo tipo di recupero è quello di conciliare le attività di produzione di bestiame e di cereali nello stesso luogo.
L’agricoltura sostenibile in questi casi si verifica quando colui che la pratica è in grado di utilizzare l’intera area di piantagione in modo più “ritmico”. Il costo di produzione si riduce e l’aumento dei profitti è piuttosto considerevole.
3 – Utilizzo di containers
Nell’agricoltura sostenibile, riutilizzare materiali da scarto può essere un’ottima pratica da seguire. Ad esempio, l’utilizzo di container marittimi è senza dubbio un modo per ridurre l’impatto sull’ambiente. Perché?
Questo tipo di materiale ha una breve vita utile per il trasporto di materiali, circa 10 anni, poi viene scartato senza alcun utilizzo.
Per le attività agricole è eccellente, in quanto può essere utilizzato come magazzino per cereali di diversi tipi, deposito per i materiali, ecc. Ci sono molte funzioni.
Non essendo necessaria alcuna costruzione in muratura, l’impatto ambientale è ridotto e anche le relative pratiche burocratiche. Questo significa meno costi per il proprietario del campo, perché la struttura è già assemblata, eccetto quelle piccole manutenzioni che serviranno per renderlo adatto alla nuova funzione campestre.
4 – Uso di metodi naturali per la disinfestazione
Purtroppo, molte piantagioni vengono trattate con pesticidi su larga scala. Anche se la scienza sostiene che questi prodotti causano diversi tipi di malattie, il loro uso è ancora, nostro malgrado, molto ampio.
Una delle migliori soluzioni sostenibili a questo tipo di problema è l’uso di pesticidi naturali su colture e piantagioni.
L’aglio è un ottimo prodotto per combattere gli insetti ed è totalmente naturale. Oltre ad esso, ci sono altri prodotti biologici come tabacco, foglie di pomodoro, letame, ortica e altri.
Conclusione…
L’agricoltura sostenibile, come abbiamo visto, è pertanto una tecnica che dovrà di certo trovare nuovi sbocchi per il futuro in quanto rispetta l’ambiente, è economicamente praticabile e soprattutto è eticamente e socialmente corretta per la vita vegetale e animale della regione in cui è fatta.
Certificazione Friend of the Earth
Progetto nato nel 2016 dal fondatore e direttore della World Sustainability Organization, Paolo Bray, questa certificazione permetterà alle aziende agricole sostenibili e biologiche di valorizzare e comunicare che il loro prodotto rispetta i criteri della sicurezza alimentare e della tracciabilità.
È un’eccellente maniera per le aziende che vogliono distinguersi sui mercati e dar evidenza del proprio impegno sulle tematiche della sostenibilità econo