Attraverso le sue fotografie, Marco Piraccini racconta la Milano dei giorni
del lockdown e mette in evidenza lo stridore tra le visioni di desolazione e l’immagine della città affollata e pulsante di vita alla quale siamo abituati ad associare il capoluogo lombardo.
“Milano 2020” è, dunque, quello che sembra il ricordo di un’attività costretta ad interrompere brutalmente il suo corso ma mai decisa ad abbandonarlo. Né un abbraccio negato né sorrisi apparentemente celati hanno mai scalfito la volontà di ripartire di Milano.
La mostra è organizzata da Mondadori Portfolio ed è disponibile dal 6 ottobre 2020 alle 18 nella Sala Eventi di Mondadori Duomo a Milano.
C’erano programmi, un fermento incessante scandiva il ritmo della città. Poi STOP. Seguirono le idee messe da parte e intrappolate dall’isolamento. L’unica certezza in questa parentesi di sospensione è stata la speranza di tornare, un giorno, a realizzare i nostri sogni. È Milano che ci ha insegnato a sognare. Milano da sempre unisce sorrisi e lacrime di gioia di decine di migliaia di persone che si riuniscono per cantare all’unisono con il loro idolo, che marciano composte per portare avanti ideali di uguaglianza e rispetto illuminando la Galleria Vittorio Emanuele II, che colmano una piazza di colore per ricordarci il potere salvifico dell’arte. È, paradossalmente, la stessa Milano che ha gridato nel silenzio assor-dante dei mesi di lockdown e che ha trattenuto la sua voce quando stra-de e palazzi attendevano, pazienti, di essere nuovamente palcoscenico per la messa in scena di quello spettacolo che è la vita. Ho voluto raccontare la solitudine di quel rumoroso silenzio vissuto così da vicino. Una volta riscoperta la libertà ho sentito l’urgenza di tradurre in immagini il mio dolore e la mia speranza, nel linguaggio che mi permet-te da sempre di esprimere le mie emozioni. In memoria degli avvenimenti che hanno continuato tristemente ad accadere, nonostante il mondo ap-parisse immobile.
Marco Piraccini
Sotto Marco Piraccini.