È uscito “16 marzo”, il secondo libro, un romanzo/poema autobiografico di Achille Lauro.
Incendio, bufera, farfalla dalle ali nere, gioventù sregolata, James Dean, Marilyn Monroe, diva. Io sono una diva, scrive. Tanto che la canzone Rolls Royce è un omaggio a Marilyn – «se devo piangere preferisco farlo sul sedile di una Rolls Royce piuttosto che sul vagone di un metrò» – e non l’ inno alla droga che alcuni hanno pensato. Del resto il nuovo arriva e disorienta, spaventa, travolge, respinge, attrae, svela.
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Per coloro che credevano di imprigionare/incasellare questo artista, la sorpresa: è lui a liberare noi. Mentre a noi non resta che domandarci come si diventa Achille Lauro. “Sono stato un bambino molto solo – ha dichiarato il cantante al Corriere della Sera – solo cartoni animati come Yattaman, un Manga che prevede la trasformazione dei protagonisti. Ranma poteva essere sia maschio che femmina”.
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“Dietro ad ognuno di noi ci sono cento personalità – continua – che prendono vita anche estetica. Ad Achille Lauro cambiano anche il colore degli occhi”.