Quest’assurda storia si è “consumata” in una moschea nel distretto di Kayunga, nell’Uganda centrale, dove il fedele Mohammed Mutumba è stato ingannato dalla donna che ha sposato.
“Stavo cercando una donna da sposare quando ho visto una bellissima ragazza che indossava un hijab, le ho chiesto di vederci e lei ha accettato. Ci siamo innamorati, tuttavia, mi ha detto che non avremmo potuto fare sesso fino a quando non consegnavo la dote ai suoi genitori e ci saremmo scambiati i voti matrimoniali” ha dichiarato l’uomo.
Così l’uomo, dopo aver conosciuto la donna nella moschea di Kyampisi, chiede in sposa Swabullah Nabukeera.
A due settimane dal matrimonio la donna viene arrestata per furto e, una volta perquisita dalla polizia, è stato scoperto che Swabullah era un uomo al 100%. Il marito, sconvolto dalla scoperta, ha poi verificato al distretto che la donna sposata era un uomo e ha l’ha denunciata per truffa.
Durante gli interrogatori Nabukeera ha rivelato la sua vera identità e ha dichiarato di aver ingannato l’uomo, sposandolo, per poter ottenere da lui tutti i suoi soldi.
Il truffatore è stato accusato di raggiro, furto e ottenimento di beni con false generalità. I vicini della “coppia” hanno raccontato di non essersi accorti neanche loro della finta identità della sposa: “Si comportava come tutte le mogli, faceva le faccende domestiche, cucinava, lavava e si prendeva cura della casa. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che era una truffa”.
Secondo uno dei capi locali Kadhi Sheikh Abdul Noor Kakande, la mossa di sollevarlo dall’incarico temporaneamente «ha lo scopo di preservare l’integrità della fede».