“La violenza non è una storia già scritta. Insieme facciamo la differenza“: è questo il claim della campagna contro la violenza sulle donne lesbiche, bisex, con disabilità e sulle persone trans* realizzata da Arcigay, La Cicloide e Artsmedia, in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Lo spot, che verrà diffuso da oggi sul web, rappresenta l’output del progetto “Femminili plurali irregolari”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità (ai sensi dell’Avviso per il finanziamento di progetti volti alla prevenzione e contrasto alla violenza alle donne anche in attuazione della Convenzione di Istanbul G.U. N. 171 del 24/7/2017 – Lettera F).
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Il progetto si è articolato attraverso un percorso durato sei mesi, finalizzato a favorire processi di empowerment individuale e di comunità, che ha visto il coinvolgimento diretto di donne lesbiche, bisex, con disabilità e persone trans che hanno partecipato attivamente alla co-costruzione della campagna, attraverso discussioni on line e focus group.
Due i principali messaggi: innanzitutto, c’è una violenza specifica che colpisce le donne lesbiche, bisessuali, donne trans e con disabilità. Una violenza dal nome proprio – lesbofobia, bifobia, transfobia e abilismo – e che assume sembianze diverse: il rifiuto in seguito al coming out; l’aggressione fisica o la violazione della percezione di uno spazio sicuro; la molestia sessuale o l’aspettativa di un rapporto sessuale non richiesto o non desiderato; il pregiudizio che ci fa credere che le persone con disabilità non abbiano diritto a una sessualità piena o a una relazione stabile. In secondo luogo, lo spot pone l’accetto sulla responsabilità collettiva che sta dietro al fenomeno della violenza: essa interroga tutte e tutti noi e abita il nostro quotidiano. Scegliere di non essere violenti, però, si può. Così come è nelle nostre mani la decisione – agita dalle donne protagoniste dello spot – di abbandonare la paura e vivere da persone libere. “Esiste un cambiamento possibile – commenta Natascia Maesi, responsabile politiche di genere nella segreteria nazionale di Arcigay – una rivoluzione che passa attraverso piccoli gesti quotidiani di amore, complicità, amicizia e rispetto per le altre e gli altri e che dobbiamo avere il coraggio di compiere”. “L’urgenza di riflettere su questo tema – prosegue – è nata dalla consapevolezza che le donne che non si conformano alle aspettative sociali e culturali legate ad un modello etero-normativo, sessista e genderista di sessualità, risultano essere maggiormente esposte a processi di stereotipizzazione, pregiudizio, stigmatizzazione e discriminazione che spesso sfociano in diverse forme di violenza (verbale, fisica, diretta, indiretta, vittimizzazione primaria e secondaria). L’obiettivo della campagna è sensibilizzare alla presa in carico collettiva del tema, troppo spesso ignorato, della violenza che colpisce le donne lesbiche, bisessuali, trans* e con disabilità, e richiamare alla responsabilità sociale di compiere azioni quotidiane non violente che cambiano il destino delle persone”. Il progetto è stato coordinato da Natascia Maesi per Arcigay, con il supporto di un comitato scientifico formato da Felice Di Lernia, Alessandro Taurino e Valentina Lomuscio per La Cicloide, e da Marilena Inchingolo e Donato Barile per Artsmedia.