Gentile direttore,
piangiamo in ritardo la morte per suicidio dell’infermiere Stefano Buttitta, che si è defenestrato proprio dall’ospedale Manzoni di Lecco, lo stesso di Sabrina, vittima anch’essa di inqualificabili atti di omofobia.
A svelarlo oggi a due anni di distanza dal fatto è la stessa Sabrina mostrando la foto di entrambi gli armadietti imbrattati da oscenità triviali.
Ma Stefano non ce l’ha fatta! È nostro dovere come Amigay reclamare ancora, nel silenzio delle istituzioni, il Diritto al Coming Out nel CCNL o sue applicazioni.
Quanti altri infermieri, medici o altro personale sanitario vivono nel terrore di simili persecuzioni? Cosa può accadere ai minori o agli adolescenti Lgbt accolti per la prevenzione o al pronto soccorso dagli infermieri e medici ferocemente omofobi di Lecco e chissà quante altre realtà italiane?
LEGGI:Lecco, scritta omofoba in ospedale: “Via di qua lesbica”
E’ necessario anche attivare i CUG di tutte le ASL affinché nel merito dei Dipendenti e Dirigenti (vedi allegato):
1) Si istituisca una commissione per recepire domande da parte di
personale Transgender al fine di ottenere in tempi brevi e su richiesta
una modifica ALIAS del proprio curriculum lavorativo;
2) Si istituisca il Diritto al Coming Out da parte del personale LGBT,
cui consegue l’obbligo anche in loro assenza di Sostegno al Coming Out;
3) Si garantisca su richiesta del personale, la partecipazione e
l’organizzazione di eventi scientifici e culturali sulla Medicina di
Genere LGBT, inclusa l’esposizione di immagini gayfriendly nel merito di
campagne sanitarie.
Ci appelliamo in particolar modo a tutte le colleghe e colleghi Lgbt
del SSN. Fate Coming Out! Reclamate il Diritto al Coming Out!
Organizzate con noi di Amigay Corsi di formazione in Medicina di Genere
Lgbt.
Scriveteci le vostre storie…Facciamo Rete: amigayonlus@gmail.com