Pasquale Chessa per “il Messaggero”
Polimorfo, perverso, omosessuale, sadomaso, pedofilo (avrebbe abusato del nipote di Wagner), forse sifilitico (contagiato da una prostituta ebrea) e perfino dedito alla coprofilia e all’ondinismo o addirittura alla zoorastia: sulla vita sessuale di Hitler sono molte le ipotesi senza nessuna prova certa. Nel suo diario segreto, racconta Eva Braun che il suo amante, Adolf Hitler, fosse afflitto dalla medesima malformazione che angustiava Luigi XVI: monorchidia.
Fantasiose le rivelazioni di autisti e guardie del corpo. Si può credere al suo cameriere che non ha mai trovato tracce di un rapporto carnale nel letto dove aveva passato la notte con Eva. «Né carne né pesce» diceva la sua segretaria personale. Un solo lampo: la cupa storia con la nipote Geli Raubal, figlia della sorellastra, vittima della possessività dello zio fino al misterioso suicidio.
L’ultima rivelazione su Adolf Hitler: era gay e pedofilo… la storia scottante
Con un titolo spregiudicato (I testicoli di Hitler) due ricercatori francesi hanno ricostruito la storia di questa grande mole di dicerie scoprendo nuove verità presunte: sulla scia di Hitler non ci furono solo donne di facciata ma anche uomini. The Pink Swastika, la Svastica rosa, emerge con la tragedia della Notte dei lunghi coltelli: il primo luglio del 1934 le SS trucidarono 200 militanti delle SA, la milizia concorrente di Ernst Rohm, adepto di una omosessualità virile, probabilmente per far scomparire le tracce del suo rapporto pederastico col Führer. Anche visto dal buco della serratura, l’evocazione di Hitler riverbera ancora il suo umore nero: «Mio zio è un mostro» confidava Geli.
Pasquale Chessa per “il Messaggero”