Li aveva conosciuti personalmente. E si era anche già intascata i 1200 euro di caparra in contanti. Ma non appena ha scoperto che Fabio e Stefano erano una coppia omosessuale, ha deciso che nel suo appartamento non potevano stare: “Siete gay, non vi affitto casa mia”, gli ha urlato in faccia raggiungendoli direttamente sul posto di lavoro, in una sorta di spedizione punitiva a cui hanno preso parte anche la madre e la persona che aveva mostrato ai due l’abitazione.
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Poi ha restituito i soldi, come per gentile concessione. I giovani avevano pagato la caparra per poter vivere in una nuova abitazione, ma poco prima di poter iniziare il trasloco hanno ricevuto una brutta notizia.
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La padrona di casa, nonostante gli impegni presi, ha cambiato idea. Il teatro di questo ennesimo episodio di discriminazione è Cava Manara, vicino a Pavia.
I ragazzi però non sono rimasti inermi di fronte al comportamento della padrona di casa. “Una discriminazione che non possiamo accettare. Insieme al nostro avvocato stiamo valutando la possibilità di avviare un’azione legale per chiedere un risarcimento per il danno subito”, ha fatto sapere uno dei due 30enni pavesi, che insieme al compagno aveva già anticipato una cauzione di 1.200 euro per l’affitto.
“Abbiamo subito un grave danno, a livello morale e sul piano concreto. Dopo aver pagato la caparra per avere la casa in affitto, avevamo già lasciato la precedente abitazione. Poi il contratto è saltato perchè siamo omosessuali”.
La proprietaria non ha più voluto farli entrare nell’alloggio di sua proprietà dopo aver saputo della loro omosessualità.
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“Per fortuna una persona amica ci ha messo a disposizione un’altra casa in un paese alle porte di Pavia”, ha raccontato uno dei ragazzi, spiegando di essersi trovati in difficoltà dopo il rifiuto della proprietaria. Sapendo di avere una nuova casa in cui traslocare erano rimasti senza un’abitazione.
“Ma vogliamo che sia fatta giustizia. Nel 2019 non possono più accadere storie del genere”.