Una giovane coppia gay di Avellino è stata vittima di bullismo e minacce da un gruppo di ragazzi.
E’ accaduto il 25 aprile, nel centro della città, prima per strada, e poi all’interno di un bar. Con le vittime costrette a uscire dopo una lunga attesa dal retro del locale per evitare di essere ancora minacciate e insultate da un gruppo di ragazzi.
A raccontare l’accaduto – con un lungo post su Facebook – è una delle due vittime: “Ieri sera – scrive – un gruppo formato da dodici ragazzi a iniziato a seguire me e il mio ragazzo lungo tutto il Corso. Gridavano insulti omofobi. Abbiamo provato a ignorarli, pensando si trattasse dei soliti trogloditi, gli stessi che ci hanno già infastidito in passato. Non era così. Non hanno smesso di seguirci, abbiamo capito che volevano spingersi oltre: aggredirci e picchiarci”.
Tutto questo, per intenderci, è avvenuto nel cuore della città affollata per il giorno di festa.
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“Per fortuna – continua il racconto – eravamo nei pressi di un bar, abbiamo deciso di rifugiarci lì. Tutto inutile: l’intero gruppo è entrato nel locale e si è seduto al tavolo accanto al nostro. Hanno continuato a insultarci, in modo sempre più pesante. A lanciarci carte, a guardarci con fare minaccioso. Il mio ragazzo, stanco di subire, li ha affrontati verbalmente. La situazione rischiava di degenerare e il barista ha deciso di cacciarli fuori. Non è bastato neppure quello. Ci hanno aspettati fuori. Hanno anche inviato una rosa, tramite un venditore, allegando un messaggio molto sgradevole”.
La solidarietà di una cliente, l’intervento del barista
“Una cliente – si legge nel post – ha assistito alla scena. Preoccupata per noi è stata per un po’ davanti al locale, in attesa che i bulli andassero via, e darci il via libera per uscire senza essere più disturbati. Ci hanno anche offerto un passaggio. Abbiamo deciso di uscire dal retro”.
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“Dopo questo episodio ho pianto di paura e rabbia. E’ così ingiusto che nel 2019, una bella giornata di festa trascorsa con la persona che amo, abbia rischiato di trasformarsi in dramma. E’ assurdo dover vivere nella paura di incontrare squilibrati simili, capaci di farmi del male in ogni momento. Mi chiedo perché devo essere minacciato da persone che non conosco, non ho mai visto in vita mia e alle quali non ho fatto nulla? Che razza di gente può allevare persone così violente e ignoranti? Ma soprattutto, e trovo la cosa davvero amara, che proprio il 25 aprile abbia dovuto affrontare lo stesso tipo di individui da cui l’Italia si è liberata 74 anni fa”.
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Purtroppo il caso non è isolato. Se c’è un barlume di consolazione in questa storia, è la decisione del barista di cacciare fuori il branco, la solidarietà di qualche persona e le decine di commenti sotto il post, che oltre a testimoniare vicinanza ai due ragazzi, trovano anche le parole adatte per quei bulli di periferia.