Alessandro Reda, 24 anni, rientrando a casa nella serata di giovedì 7 marzo ha trovato un foglio sotto la porta di casa con insulti omofobi. “Schifoso ricc….ma quando ti cacciano di casa? Sei la vergogna di Montemiletto, ci vorrebbe la camera a gas, è meglio che ti uccidi”.
Alessandro vive a Montemiletto, in provincia di Avellino e studia Giurisprudenza dell’Università di Salerno.
Alessandro è studente, scrittore e autore del libro “Libero di essere me stesso”. Ma secondo alcuni non può essere libero di essere se stesso nella città in cui vive, e il messaggio di odio e ignoranza che si ha trovato sotto la porta di casa sembra dimostrarlo.
Lo studente ha deciso di rendere pubblica l’offesa che ha ricevuto e ha pubblicato su Facebook la foto del biglietto con l’insulto omofobo.
Nella didascalia dell’immagine ha lasciato il suo messaggio di risposta agli attacchi subiti: “Chi ha scritto questo messaggio a me indirizzato non solo attacca me ma attacca un’intera comunità. Non mi fermerete con le vostre intimidazioni e il vostro odio. La maggioranza dei miei compaesani non è con te o con voi. Sono fiero di quello che sono, la mia famiglia mi ama e continuo per la mia strada”.
Alessandro Reda è stato intervistato dal sito Avellino.zon.it a cui ha raccontato quello che è successo.
“Non avevo mai avuto problemi prima d’ora. Ma oggi il nostro Paese sta sprofondando in un clima di odio a causa di una classe politica estremista – ha commentato il giovane – c’è da aspettarsi che aumentino questi episodi di intolleranza e razzismo. Le persone si sentono leggittimate dal potere stesso”.
“La maggior parte dei ragazzi omosessuali, soprattutto al sud, vive nell’ombra. Io sono esposto, anche in politica e da oggi sarò ancora più spronato a portare avanti le mie battaglie e a lavorare con i parlamentari che conosco affinché venga discusso un disegno di legge contro l’omofobia – e conclude – La destra di questo Paese non può dire che ciò che è stato scritto in quel messaggio è libertà di opinione. Quello è odio, incitamento alla violenza, al suicidio, richiama la triste pagina del nazismo e del fascismo”.