Il 3 marzo 1989 usciva, dopo un enorme battage pubblicitario marchiato Pepsi, limitati però agli Stati Uniti, uno dei maggiori successi di Madonna, se non addirittura la sua canzone simbolo: “Like a prayer”. In prima posizione, per oltre 10 settimane, nella Billboard Hot 100 e anche nelle classifiche di altri 27 Paesi, tra cui l’Italia. L’Italia, in particolare, è indubbiamente il Paese europeo, pre 1992, in cui il singolo raggiunse maggiori consensi, e dove tuttora è un evergreen.
“Like a prayer”, rilanciata nel 2002, attraverso alcuni remix che la fecero tornare in classifica, venne inserita dalla rivista Rolling Stone nella lista delle top 500, di tutti i tempi, ed è molto difficile immaginare possa uscirne. In questi giorni, in cui Madonna posa con Lady Gaga, impegnandosi nella lotta alla violenza sulle donne, l’Italia ha un ulteriore motivo di vanto, a livello internazionale.
L’italianità delle Due artiste, infatti, costituisce un vero marchio di fabbrica, un elemento di caratterizzazione che le lega alla nostra Penisola, e arriva proprio nei giorni in cui si discute su un 33% di programmazione musicale autoctona, nelle radio nazionali. Coincidenze incredibili, come incredibile parrebbe, ancora oggi, il fatto che “Like a Prayer” sia stata la prima canzone della Storia ad essere utilizzata in uno spot, prima di essere pubblicata ufficialmente.
Madonna firmò con Pepsi, infatti, un contratto da testimonial pari a 5 milioni di dollari. Una cifra da capogiro, sul finire degli anni ’80. Lo spot, della durata di 30 secondi, uscì il 22 febbraio 1989, durante i Grammy Awards, diventando un instant cult. Il videoclip, diretto da Mary Lambert, vede Madonna testimone di un omicidio di una ragazza bianca, da parte di alcuni fautori della supremazia bianca, e si sviluppa in un trionfo di cori gospel, in una chiesa che diventa un teatro. A tutt’oggi, il video è trasmesso dai maggiori canali musicali, da MTV a RTL 102.5.