L’Assemblea Capitolina di Roma ha approvato con 29 voti a favore e uno contrario la mozione del Pd, appoggiata dal Movimento 5 Stelle, contro il ddl Pillon. L’iniziativa, con firmatari Zannola, Baglio, Piccolo e Pelonzi, ha sollecitato la sindaca Virginia Raggi a prendere una posizione critica verso il disegno di legge, in discussione in Parlamento, presentato dal senatore leghista Simone Pillon.
Lo stesso giorno la presidente del Municipio I di Roma Sabrina Alfonsi e la senatrice Pd Monica Cirinnà hanno partecipato alle proteste contro un convegno organizzato in una sala municipale organizzato dalla Lega, che aveva come principale relatore proprio Pillon. Presenti anche il senatore della Lega William De Vecchis e il consigliere comunale romano Marco Veloccia.
Durante l’incontro, contestato con decisione dalle femministe anche in aula, il senatore ha discettato su calo della natalità, famiglia e omosessualità, rispolverando una serie di luoghi comuni integralisti.
Quanto sia controverso il progetto di legge lo evidenzia anche il sottosegretario Vincenzo Spadafora, il quale ha dichiarato che “tutto il movimento” (5 Stelle) ha preso posizione: “diciamo che la certezza è che la proposta così come è stata formulata non sarà mai approvata”.
In Italia si scontano ancora molti ritardi e difficoltà per l’accesso alla procreazione assistita, ma la situazione sta lentamente cambiando. La Regione Lazio, con decreto del Commissario ad acta, ha approvato le linee guida per l’utilizzo del Fondo per le tecniche di procreazione assistita: si tratta di 4,3 milioni di euro da ripartire tra i vari ospedali pubblici. Secondo l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato l’aumento delle coppie con problemi di fertilità rende “necessario lo stanziamento di questo fondo per rimuovere gli ostacoli e migliorare i tempi di assistenza”.