Raffaello Tonon, ospite da Caterina Balivo a Vieni da me, ha raccontato del periodo in cui era depresso.
“Non l’ho mai tentato, ma ho pensato al suicidio. Avevo attrazione per il vuoto della finestra, pensavo che la mia vita fosse tutta sotto un cono d’ombra, sotto un cono dell’oscurità umana” ha ricordato l’opinionista.
Tonon si è poi rivolto direttamente agli spettatori: “A volte sei talmente svuotato che senti ma non ascolti, ascolti ma non capisci. Se siete in ascolto: ce la si può fare ma bisogna curarsi. Curarsi in maniera costante e caparbia. Quando io ho iniziato a curarmi, io ho capito che non potevo morire vittima di me stesso, che sarei morto quando sarebbe stato scritto nel libro della mia vita, ma per cause esterne. Non sarei morto per qualcosa che mi procuravo io. Dalla depressione si esce solo con i farmaci giusti, con la costanza nel capire che è una malattia curabile. Il primo passo è quello di prendere in mano la cartina per capire in che punto ci siamo persi. E da lì si scopre la meraviglia di sapere leggere di nuovo quella cartina e di potere scegliere quale strada percorrere verso la serenità”.