Da a Lecodelsud,
“E’ troppo scuro di pelle ed è bruttino”. Tre coppie eterosessuali lo avevano “scartato” con questa agghiacciante motivazione.
Il bambino, che adesso ha 5 anni, era finito a due anni nell’orfanotrofio di una piccola città del Brasile (nazione in cui è possibile l’adozione da parte di coppie dello stesso sesso). Ma Il tribunale di Rio de Janeiro ha voluto dare una quarta possibilità al piccolo.
Questa storia a lieto fine ha avuto una certa eco l’anno scorso in tutto il mondo e nel giorno in cui in Italia si tiene un Family Day per “scongiurare” che il DDL Cirinnà sulle Unioni Civili diventi legge, ci sembra opportuno riproporla.
Marzo del 2015. Gilberto e Rodrigo, una giovane coppia di gay brasiliani, raggiungono un orfanotrofio per incontrare Paolo. Dopo pochi minuti, tutti e tre iniziano a giocare per molte ore:
“I nostri cuori erano colmi di speranza – spiegano i due compagni – e siamo scoppiati in lacrime per la gioia rientrando poi a casa”. Quella di Paolo è una vicenda molto tormentata e nell’orfanotrofio c’è finito perché i genitori naturali erano entrambi alcolizzati. Morta la madre, il padre non ha voluto saperne di crescerlo. La prima famiglia che lo ha adottato lo maltrattava e dopo una denuncia dei vicini di casa, Paolo era stato rispedito in un altro collegio a Capelinha, nello Stato di Minas Gerais.
Altre tre coppie, in seguito, l’avevano conosciuto: le prime due lo avevano rifiutato perché “troppo nero”, e l’ultima perché “bruttino”.
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“Paolo ormai è nella nostra vita – raccontano Gilberto e Rodrigo – Lui è in età prescolare, frequenta corsi di nuoto e di fitness e, credeteci, oggi non potrebbe essere più felice… Rilasciamo queste dichiarazioni e la possibilità di pubblicare le nostre foto per mostrare la nostra quotidianità. Siamo una famiglia normalissima, due padri con il loro figlio, con due gatti e con il nostro cane che Paolo ama moltissimo”.
E aggiungono che il piccolo, il primo giorno entrando nella sua nuova cameretta, si è guardato intorno entusiasta e stupito perché non poteva credere che quella stanza così colorata e accogliente fosse stata preparata esclusivamente per lui.
Questo è uno dei tanti episodi simili che ogni giorno avvengono in molte parti del mondo e che oggi abbiamo voluto ricordare per stare accanto a chi combatte le discriminazione non solo contro gli omosessuali, ritenuti spesso indegni di crescere dei figli, ma anche contro le persone di colore ancora nel 2018 vittime di razzismo.
Grazie a Lecodelsud
La Thailandia sarà il primo paese dell’Asia a legalizzare i matrimoni per le coppie omosessuali