Le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale devono essere vietate completando la norma penale contro il razzismo. Lo ha deciso il Consiglio nazionale adottando una revisione del Codice penale in materia. L’incarto passa ora al Consiglio degli Stati.
Il consigliere nazionale socialista Mathias Reynard, all’origine della proposta, ha ricordato che esiste attualmente una lacuna giuridica in materia. Il Codice penale, infatti, prevede esclusivamente la possibilità di perseguire la discriminazione di una persona per la sua razza, etnia o religione, ma non per il fatto di essere vittima di esternazioni omofobe.
Il vallesano sostiene che sia molto importante correggere il tiro, perché un omosessuale su cinque ha già tentato il suicidio, e la metà l’ha fatto prima di aver compiuto vent’anni.
Secondo la minoranza (essenzialmente UDC), l’arsenale giuridico attualmente esistente è già sufficiente, sia nel codice civile che in quello penale. I democentristi, che già contestano l’attuale norma penale contro il razzismo, non voglio aumentarne la portata.
Il Nazionale ha poi deciso, con 98 voti contro 83, che la norma penale punirà anche la discriminazione legata all’identità di genere. Questo criterio permetterà di proteggere le persone transgender e quelle di sesso non determinato. Disposizioni che all’estero sono già stata adottate.
Le infrazioni alla norma contro il razzismo sono perseguite d’ufficio. Come già avviene oggi, le dichiarazioni sono punibili se fatte pubblicamente e se ledono la dignità umana.