Padre picchia figlio perché gay. Questo è quello che è accaduto quando l’uomo ha scoperto l’omosessualità del figlio cresciuto a Torrazza Piemonte.
Stefano (nome di fantasia), ha poco più che vent’anni, è nato e cresciuto a Torrazza ma ora si è trasferito, con solo una borsa riempita in fretta, a casa di amici.
La scorsa settimana, un giorno che non dimenticherà mai, ha subito qualcosa che va ben oltre ad un caso di omofobia. A ridurlo così, sanguinante e pieno di lividi, è stato suo padre, l’uomo che l’ha messo al mondo, l’uomo a cui, dopo mesi di lotte interiori, ha deciso di confidare il suo segreto.
«Eravamo a tavola – racconta – con mia madre e i miei fratelli. Ho semplicemente detto “Mamma, papà, vi devo dire una cosa: sono gay”. Mia madre è rimasta in silenzio, come i miei fratelli, mio padre, invece, si è alzato di scatto facendo cadere il piatto. Poi ha iniziato ad urlare “Fuori da casa mia”, “Quelli come te non li voglio”. Io ho reagito, dicendo che era la mia vita e che non facevo male a nessuno. E lui prima mi ha scagliato addosso una sedia e poi ha iniziato a prendermi a schiaffi e pugni fino a quando non sono caduto a terra. Era fuori di sé, ha continuato a colpirmi fino a farmi sanguinare. Poi mi ha detto di prendere le mie cose ed andarmene, che per lui ero morto, di non provare a tornare».
Nessuno, a parte gli amici, lo hanno soccorso. Nessuno, neppure alla vista del sangue, si è posto il problema di aiutare un povero ragazzo.