Sei abituato a stare sveglio di notte, a leggere, a scrollare compulsivamente le home page dei social o a vedere e rivedere una qualche serie tv? Brutte notizie, hai più probabilità di andare incontro a una morte prematura.
A sostenerlo è una ricerca congiunta dell’Università del Surrey, in Inghilterra, e della Northwestern University di Chicago, pubblicata sulla rivista Chronobiology International: gli scienziati per sei anni e mezzo hanno osservato gli stili di vita e le condizioni di salute di 500 mila persone in età compresa tra i 30 e 73 anni, scoprendo che quelle che si erano dichiarate più propense a restare sveglie durante le ore notturne sono andate incontro a un rischio di morte superiore del 10% rispetto alle altre.
Il tutto, sottolinea lo studio, sarebbe dovuto a un sostanziale disallineamento tra il tempo del riposo e quello delle attività sociali, ovvero lavoro, relazioni sociali e affini. La tendenza a non riuscire a dormire durante la notte può essere dovuta a una predisposizione genetica, ma è possibile educare il proprio organismo al sonno, correggendo la propria alimentazione, evitando di rimanere troppo tempo davanti a computer e tv prima di coricarsi e non portando smartphone e altre tecnologie nella camera da letto.