Secondo recenti ricerche, “la pedopornografia in rete e, particolarmente nel dark web, sarebbe in crescita vertiginosa: nel 2016 due milioni le immagini censite, quasi il doppio rispetto all’anno precedente”. A segnalare la criticità è il Garante privacy, Antonello Soro, nella Relazione annuale al Parlamento. “Fonte involontaria – sottolinea – sarebbero i social network in cui genitori postano le immagini dei figli”.
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Pubblicare foto dei propri figli sul web per moltissimi genitori è la normalità. Lo si fa per condividere un momento di gioia, per annunciare una nascita, per celebrare un compleanno. Dietro a un gesto apparentemente così innocuo si cela però un pericolo. Dove finisce tutto quello che pubblichiamo? Chi protegge le immagini che condividiamo sui social? A mettere in allerta mamme e papà arriva l’allarme del garante della privacy.
Uno degli aspetti su cui si sta concentrando maggiormente l’attività di prevenzione e controllo a favore della tutela dei minori, è la comunicazione in rete. “L’assenza di limiti, propria della rete, ha offerto infinite potenzialità di crescita e conoscenza, alle quali meno frequentemente si è accompagnato un corrispondente esercizio di consapevolezza e responsabilità”.
E ha aggiunto: “Se sul web la libertà si esprime in ogni sua potenzialità anche la violenza, specularmente, non conosce limiti. Dalla violenza verbale da parte di chi, in rete, supera ogni freno inibitorio erroneamente confidando nell’anonimato fino all’estremo dell’esibizione online di atti omicidi, da parte dei loro stessi autori, in un crescendo di lucidissima follia”.
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