Sperando che venga preso come esempio il Taiwan, che ha legalizzato da poco il matrimonio omosessuale, alcuni attivisti e politici della Cambogia si stanno muovendo affinché anche nel loro Stato possa realizzarsi lo stesso traguardo. Infatti, in vista delle prossime elezioni, molti partiti politici in corsa hanno espresso il loro sostegno nei confronti della categoria LGBT e della legalizzazione del matrimonio omosessuale.
Anche la famiglia reale della Cambogia appoggia le unioni civili, compreso l’attuale re Norodom Sihamoni.
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“Il Taiwan è stato il primo Stato che ha supportato più di tutti la categoria LGBT in Asia, creando un impulso che deve essere seguito da tutto il continente. Vorremmo che questa storica vittoria spinga il governo cambogiano a mostrare il proprio impegno nei confronti delle persone LGBT, garantendo l’uguaglianza e gli stessi diritti per tutti i suoi cittadini”.
Oggi l’omosessualità non è un reato in Cambogia e nonostante non ci siano leggi che vietano espressamente il matrimonio omosessuale, la Costituzione fa riferimento al matrimonio come “contratto solenne fra un uomo e una donna”.