La polizia iraniana ha arrestato e torturato fisicamente più di 30 uomini gay durante un party privato. Siamo ad Esfahan, Iran, dove le autorità del luogo hanno sequestrato un gruppo di ragazzi perchè omosessuali: “La polizia ha arrestato un gruppo di uomini – dichiara una fonte – dai 16 ai 30 anni alla stazione di Guardia Milijia di Basij e li ha portati nella prigione di Dastgerd a Esfahan. Alcune persone sono riuscite a fuggire e a dare la notizia”.
“Le famiglie delle persone arrestate sono state informate che i loro figli sono in carcere per sodomia. È stato riferito anche che i prigionieri verranno inviati al Dipartimento di Giurisprudenza di Esfahan per effettuare una ‘prova di vergogna’ che consiste nel fare un esame anale per che verificherà se sono avvenuti o no rapporti sessuali anali”.
In Iran, ancora oggi, essere gay è reato. Sono tanti i ragazzi che subiscono la pena di morte, solo ed esclusivamente a causa della loro omosessualità. Si tratta di una realtà atroce, che esiste e va conosciuta. Il presidente della Repubblica Islamica dell’Iran Mahmoud Ahmadinejad ha affermato: “crediamo che l’omosessualità sia contro lo spirito umano e l’umanità”. Intanto continuano a darsi da fare le organizzazioni che lottano per la difesa dei diritti e della vita delle persone appartenenti alla comunità omosessuale, affinché le esecuzioni e condanne a morte possano un giorno diventare solo un bruttissimo ricordo.
Al momento sono ancora troppi gli stati che prevedono la pena di morte o l’ergastolo per atti omosessuali, rendendo il mondo un posto non ancora accogliente per chi ama una persona dello stesso sesso. Per renderlo tale dobbiamo continuare a lottare, portando avanti le istanze di libertà e uguaglianza che da sempre guidano la comunità LGBT.