“‘Cosa vuoi fare nella vita?’ ‘Boh, voglio lavorare il meno possibile'”. Diana Bancale, 34 anni, intrappolata in un lavoro a tempo indeterminato noioso e soffocante, si era abituata a rispondere così a chiunque le facesse domande sul suo futuro. Era rassegnata a quel destino, finché un giorno ha deciso di licenziarsi e di seguire la sua vera passione: partire verso mete lontane, da sola. Oggi Diana è una blogger di viaggi e sul suo sito “In viaggio da sola” offre consigli ad avventurieri come lei, raccontando le sue esperienze. Viaggiare è diventato il suo lavoro, un lavoro che, però, racconta all’Huffington Post, la fa sentire libera.
“Ricordo il giorno in cui mi sono licenziata e ho riscoperto la libertà – scrive Diana nel suo blog – La libertà di tornare a sognare, come quando eravamo piccoli. Quando pensavamo di poter diventare astronauti, se ci credevamo. E nessuno avrebbe potuto dirci il contrario, perché non lo avremmo preso sul serio”.
“Voi lo sapevate che si può vivere anche senza lavorare otto ore al giorno col sedere incollato a una sedia? E che è possibile anche fare un lavoro che si ama? Se lo sapete già, siete fortunati. Io non lo sapevo e credevo che la vita fosse quella: solita routine per quaranta ore a settimana, quarantotto ore di ‘ore d’aria’ il weekend e così via, avanti per mesi fino al ‘miraggio’ delle ferie, che erano ormai diventate il mio unico obiettivo. Secondo solo all’altro obiettivo: la pensione. […] Ho deciso che passare la mia vita a lavorare otto ore al giorno, cinque giorni alla settimana, ad una scrivania di un ufficio non mio, in cui tutti gli sforzi fatti andavano alla fine solo a esaudire il sogno di qualcuno che non ero io e che probabilmente non potevo condividere in tutto, era un compromesso troppo severo da accettare per 1000 euro al mese”.
Oggi Diana gira il mondo guadagnando, con i viaggi offerti dagli enti del turismo o con i blog tour, scrive articoli di viaggi per testate online e lavora come social media manager per alcune aziende.