A Salerno fa discutere la scelta di raffigurare L’Ultima Cena in versione gay per pubblicitaria una serata lgbt della città. Nel dipinto, al posto di Cristo e degli apostoli, vi sono raffigurati uomini a torso nudo alcuni dei quali mentre si baciano. La pubblicità ha scatenato l’ira dei alcune reazioni del mondo politico ed è stato chiesto l’annullamento della serata dal vice coordinatore di Forza Italia Salerno, Fabio Mammone secondo il quale “gli organizzatori non sono né blasfemi, né alternativi ma semplicemente fuori luogo ed irriguardosi. La religione cristiana nulla ha da spartire con le istanze gender”.
Le critiche arrivano anche da Adinolfi: “Mentre è ancora caldo il sangue dei Cristiani massacrati in Egitto per mano assassina, Salerno si prepara a fare strage di rispetto e buongusto”. Interviene anche l’Arcigay di Salerno: «Fermo restando che la comunicazione in oggetto ci è sembrata più provocatoria che blasfema – si legge in una nota – e fermo restando anche il rispetto per la sensibilità e il gusto estetico di ciascuno, eventuali contrarietà non possono trasformarsi in minacce di manifestazioni evidentemente votate allo scontro come il sit-in che è stato paventato dal Popolo della famiglia in occasione della stessa serata. Chiediamo quindi da un lato il rispetto della libera espressione e dall’altro la tutela e la sicurezza dei momenti aggregativi della comunità Lgbtdel territorio. Siamo inoltre persuasi che ancora una volta le strumentalizzazioni di basso profilo non facciano altro che evidenziare la pochezza degli argomenti politici e della rappresentanza numerica di chi le mette in atto. Riteniamo inoltre che queste dichiarazioni non siano frutto della volontà di tutelare ed esprimere la propria Fede, cosa che non ha nulla a che vedere con i fatti in oggetto, ma semplicemente quella di ottenere briciole di visibilità in altro modo impensabili. Invitiamo infine la comunità Lgbt e a quanti hanno a cuore le libertà civili di questo territorio ad essere presente alla serata per ribadire ancora una volta la nostra presenza e i nostri diritti manifestando contro chi vorrebbe ridurci al silenzio e al Medioevo».