Tiziano Ferro si racconta alla Repubblica:“Più sto in America, a contatto con genitori gay, più comprendo la nostra scelta sentimentale e scopro come funziona la realtà ma anche come dis-funziona. La mia data limite per avere un figlio è quarant’anni. Ora mi sto impegnando come promotore del Lazio Pride. È importante stanare l’odio e la paura nelle province. La mia Latina sta diventando una città del futuro“.
“Ho sempre pensato che la vita all’estero mi mantenesse puro dall’ego – continua il cantante – invece mi trovo in America vittima di quella droga. Mi sento un po’ in riabilitazione da egolatria. Questo è un mestiere che, per quanto tu lo voglia fare da vergine, alla fine ti intrappola: ti porta sempre a parlare di te, a scegliere la versione di Tiziano da qui a poco dopo. I social media? Sono il crack del narcisismo. Mi fa paura vivere per l’istante. Io vivo per l’infinito: spero di lasciare un messaggio che rimanga anche quando non ci sarò più“.Ma a giugno Ferro tornerà sul palco per un nuovo tour che lo porterà a San Siro e all’Olimpico. “Sarà uno spettacolo da togliere il fiato, con la musica al centro e la gente che amo – spiega – Ma niente ribattuta, nessun tour invernale. A metà luglio finisce tutto e tornerò solo quando avrò un nuovo disco, tra due anni”.