Nel comando della polizia municipale di Bari prende il via il corso contro le discriminazioni su orientamento e identità di genere promosso dal Comune in collaborazione con il tavolo LGBTQI per i diritti di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali istituito a Palazzo di Città e con il dipartimento di Formazione dell’Università di Bari. Quattro giornate formative che informeranno gli agenti della polizia municipale.
“Abbiamo raccolto una necessità formativa di lavorare sulle questioni legate al genere – spiega il professor Alessandro Taurino, ricercatore di Psicologia clinica all’Università di Bari – Avremo vari moduli: si parte con la decostruzione dei pregiudizi e si passa alle novità legislative legate alla legge Cirinnà e poi al linguaggio, che ha un ruolo importante nei processi di costruzione della realtà e che deve essere inclusivo e pluralista. Ci saranno esperti di diritto per la parte giuridica ed esperti di educazione alle differenze con il coinvolgimento di associazioni”.
All’evento interverranno rappresentanti di Oscad, l’osservatorio interforze composto da polizia e carabinieri, sulla sorveglianza di atti discriminatori e di Polis aperta, l’associazione LGBT in uniforme, presieduta proprio da una vigilessa. “Cominciare i corsi dalle forze di polizia, considerati spesso ambienti più chiusi, è un gran punto di partenza – aggiunge il docente – Costruire una città gay e trans friendly è un percorso”. I vigili riceveranno una formazione specifica per capire anche come comportarsi di fronte a casi e denunce di discriminazione sessuale o aggressioni e atti di bullismo a sfondo omofobo. E insegnanti e assistenti sociali impareranno a rapportarsi con le famiglie arcobaleno nate grazie alla nuova legge sulle unioni civili.
La necessità di promuovere una formazione per i dipendenti comunali nasce più di un anno fa a seguito del questionario su omofobia e transfobia distribuito negli uffici di Palazzo di città. A fronte di una stragrande maggioranza di lavoratori che non ha alcuna difficoltà ad accettare le differenze, esiste, tuttavia, un 32 % di dipendenti che ha dichiarato di provare fastidio nel vedere effusioni tra una coppia di uomini e un 15 % che avrebbe problemi a invitare a una festa un collega gay. Il disagio cresce quando si tocca il tema della transessualità. Di qui la richiesta da parte delle associazioni LGBTQI di avviare un percorso di formazione per chi svolge ruoli di relazione con il pubblico.
“Credo ci sarà una grande accoglienza per questo percorso formativo. Il tema non è da ghetto, ma taglia trasversalmente varie competenze – commenta Taurino – vogliamo coinvolgere i dipendenti sul campo dell’esperienza professionale. A Bari si stanno facendo tanti passi in avanti contro l’omofobia e c’è un grande interesse istituzionale e grande apertura”. Il Comune di Bari, che ha aderito alla rete nazionale delle amministrazioni anti discriminazioni, ha finanziato l’iniziativa formativa con con 80mila euro.