Prima le botte evocate in televisione, da verificare, poi quelle legali, per carte bollate depositate in Procura. Francesca De Andrè e stata denunciata dal padre, Crisiano, per le intervite rilasciate a Domenica Live. Alla seconda, sette giorni dopo, è passato alla controffensiva, querelando – a quanto apprende Giustiziami – la figlia Francesca e diffidando Canale 5 dal mandarla ancora in onda. Tutto inizia domenica 26 febbraio. Francesca, nota per aver partecipato all’isola dei Famosi, sotto la fascetta ‘esclusiva’ del programma condotto da Barbara D’Urso massacra mediaticamente il padre con queste frasi: “Mio padre Cristiano ha picchiato mia sorella quest’estate. Alice ha 17 anni e se fosse maggiorenne sarebbe qui a raccontarlo. Quest’estate l’ha letteralmente massacrata di botte. Mia sorella è dovuta scappare di casa alle 6 di mattina. Erano in Sardegna”. Barbara D’Urso prende saggiamente le distanze da quelle certo inattese dichiarazioni, poi però sette giorni dopo ospita di nuovo la giovane De André. E verso la fine dell’intervista, arriva il nuovo colpo di teatro. Chiede la D’Urso: “conosci una certa Dolores?” E Francesca risponde: “Non mi aspettavo questo tipo di domanda. Te lo accenno e basta. Dolores è una ragazza che ho conosciuto che ha vissuto un rapporto con mio padre. Lei ha la mia età. Da questo rapporto lei ne è uscita completamente traumatizzata e ha dovuto andare in analisi”.
Il burrascoso Cristiano decide allora di affilare le armi legali. Mandato all’avvocato Marco Marzari, diffida trasmessa a Cologno Monzese per il programma, querela depositata in Procura per la figlia. Documento che contiene una serie di riferimenti alla scelta della rete Mediaset, “inopportuna” a dire del querelante, di invitare nuovamente Francesca in trasmissione dopo le prime dichiarazioni penalmente sensibili rilasciate il 26 febbraio. Il programma ha poi invitato, certo, Cristiano De Andrè a replicare, ma l’offerta è stata declinata, considerando quel contesto televisivo non adattissimo a chiarire questioni così delicate. Ciò che la vita disunisce, il Tribunale riavvicina. Forse si rivedranno a Palazzo di Giustizia.