9 anni senza Pino Daniele e la sua bellissima “Napule è” compie 47 anni (VIDEO)
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Pino Daniele ci lasciava esattamente 9 anni fa.
Sui social viaggia il ricordo dei tantissimi che non lo dimenticano, tra cui spiccano anche gli omaggi di Vasco Rossi ed Eros Ramazzotti. E, quasi come un segno del destino, la FIMI ha appena premiato la sua “Quanno chiove” con un nuovo Disco di Platino.
Era il 4 gennaio del 2015 quando la morte prematura di Pino, all’età di 59 anni, sconvolgeva l’Italia intera, partendo dalla sua Napoli che continua a ricordarlo spesso con eventi e iniziative. In questa giornata, oltre ai fan, anche grandi artisti stanno affidando ai social il loro ricordo.
“W Pino Daniele!”, ha scritto Vasco Rossi, ripescando un vecchio video datato proprio 2015 in cui, allo stadio di Napoli, ricordava il cantautore partenopeo con queste parole: “Napoli è mille culure, e io questa sera voglio dedicare questo concerto a un caro amico e un grande artista”.
Tra i suoi brani più popolari e famosi al mondo c’è la bellissima Napule è, brano con l’arrangiamento di Antonio Sinagra, tratto dall’album d’esordio Terra mia, pubblicato nel 1977 e, sempre lo stesso anno, come singolo con ‘Na tazzulella ‘e cafè sul lato B del 45 giri, per l’etichetta La Voce del Padrone. Napule è venne scritto da Daniele quando aveva appena diciotto anni; dedicato alla città di Napoli, è stato uno dei più grandi successi del cantautore. Venne eseguito per la prima volta in televisione nell’estate 1977 nel Programma di Rai2 Auditorio A con l’orchestra dell’Auditorium Rai di Napoli diretta da Pino Presti.
Il brano è una dichiarazione di amore e di odio per la sua amata città Napoli. La canzone descrive un quadro della città con le sue bellezze e contraddizioni, fatta di mille colori, di mille paure, di gente rassegnata e indifferente al degrado che la circonda e intanto continua a sperare nella sciorta (la fortuna) per cambiare la propria vita. Tutti ne parlano, tutti la criticano, tutto il mondo la conosce ma nessuno sa davvero qual è la sua vera anima. Il brano è stato eseguito allo stadio Maradona anche dai Coldplay, qui il live: fan in delirio (VIDEO).
LA STORIA DI PINO DANIELE:
Cantautore, chitarrista, compositore: Pino Daniele è stato tutto questo, ma è stato soprattutto la voce di Napoli. Nato il 19 marzo del 1955, Pino Daniele è morto all’improvviso a Roma la sera del 4 gennaio del 2015. La disperata corsa in ospedale non è servita a salvarlo e la morte del cantautore ha lasciato un vuoto che il tempo non riuscirà a colmare.
Tra gli anni Settanta e Ottanta, Pino Daniele si è affermato nel panorama della musica italiana come uno degli artisti più innovativi. Nella sua musica il blues, il rock, il jazz si sono fusi in una chimica perfetta che solo un artista del calibro di Pino Daniele avrebbe saputo creare
Non solo generi diversi: il cantautore partenopeo ha saputo trascinare nelle sue canzoni lingue differenti, in un esperimento assolutamente originale. Alle strofe in italiano si susseguono quelle in inglese, a cui si sommano quelle in napoletano.
Dal “basso” in cui è nato, Pino Daniele è stato in grado di conquistare la musica internazionale. Si esibisce la prima volta a dodici anni in occasione di una festa di compleanno e da lì non lascerà più il microfono. La vita professionale di Pino attraversa gli anni Ottanta e Novanta per continuare negli anni Duemila.
Le collaborazioni si moltiplicano: da Claudio Baglioni a Francesco De Gregori, passando per Franco Battiato, Lucio Dalla, i 99 posse, ma anche artisti internazionali come Eric Clapton e Ralph Towner.
La morte improvvisa nel 2015 ha spezzato una carriera che avrebbe regalato ancora tanto alla musica italiana. L’eredità resta quella immane di un artista unico e inimitabile.